Siamo sulle prealpi, ai confini meridionali del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, nella vallata del fiume Piave tra Feltre e Belluno. Una giornata libera, la decisione di fare un giro in posti poco frequentati. La nostra meta è il Monte Palmàr (1484 m), situato poco più a Sud della più famosa Cima delle Tre Pietre. Tallulah scalpita per uscire, come sempre dopo un paio d’ore di macchina, e non ha torto. Lasciamo l’auto poco sopra Cesiomaggiore (BL), a ca 600 m slm, in località Calcino.
Giornata di bel tempo, non fa freddo. Prendiamo il sentiero C1 (parte del sentiero escursionistico “Bastiani”), che sale nel bosco di faggi e querce ormai spogli. Oltrepassiamo i ruderi della casera Col Fenil, fino ad incrociare una sterrata che sale dalla valle di San Agapito. Sulla carta i sentieri sono segnati poco e male, non si tratta di sentieri CAI. Svoltiamo a destra, passando nelle vicinanze di alcune case, chidiamo conferma della direzione ad alcuni che stavano lavorando alla ristrutturazione di una di esse e proseguiamo. Giungiamo al Rifugio Palmàr (1070 m), più che altro un riparo sotto la tettoia di una casa privata, messa a disposizione dei proprietari. I quali li trovo – padre e figlio – a fare lavori nel bosco retrostante. Chiedo loro informazioni sul percorso per proseguire, mi avvisano che è facile perdersi. Infatti. Avanzo nel bosco di abeti rossi, seguendo la traccia, anche evidente, ma dopo mezz’ora il sentiero sparisce su una ripida costa erbosa. Torno indietro. Non avevo notato la deviazione, sulla sinistra salendo. La imbocco e il sentiero sale ancora, passando accanto ad un altro ricovero d’emergenza, immerso nel bosco, con una panca, un caminetto. Utile per attendere all’asciutto che un eventuale temporale passi. Il sentiero ci conduce poi fuori dal bosco, un breve tratto di prato e giungiamo al Bivacco Casagrande (1325 m slm), e ci fermiamo per una meritata sosta. Tallulah mangia la sua dose di crocchete, e si addormenta a riposare al sole, mentre io mi cucino il pranzo col fornelletto. Facciamo con calma, ci godiamo il sole autunnale e soprattutto la bella vista sulla sottostante valle del Piave.
Dopo pranzo riprendiamo la via per la cima del Palmàr (1484 m), circa mezz’ora di cammino più in alto, salendo nel bosco in ombra, essendo il lato Est. La cima è segnalata da una croce, la vista è ancora più ampia sulla valle del Piave. Percorriamo il sentiero in cresta che si dirige sul versante opposto, e scendiamo dal versante Sud-Ovest, ora ben illuminato dal sole pomeridiano. Il paesaggio appare selvaggio, molto bello. La discesa percorre i prati per giungere poi al bosco e alle case incrociate all’andata. L’ultimo tratto è lo stesso percorso all’inizio del nostro anello.
Guida “Alla scoperta di malghe e casere Vol II” di Marco Di Tommaso e Gisella Mammano, n° 2 e 3.